05 Dec 2025

Quanto spesso fare manutenzione all'auto e cosa controllare

Una manutenzione auto ben organizzata influisce sulla sicurezza di chi viaggia, sui consumi e sulle prestazioni.

Quanto spesso fare manutenzione all'auto e cosa controllare

Per gestirla in modo consapevole è utile avere chiari tre aspetti: con quale frequenza programmare gli interventi, quali controlli considerare irrinunciabili e come tenere sotto controllo i relativi costi, senza rinunciare alla sicurezza.

Il libretto di manutenzione auto è il punto di riferimento principale, in quanto riporta gli interventi raccomandati dal costruttore. Per una corretta manutenzione, è però importante considerare anche altri fattori quali: lo stile di guida, il tipo di percorso che si affronta ogni giorno, le condizioni climatiche e l’età del veicolo. Incrociare queste informazioni permette di definire un piano di manutenzione concreto, che non dipende solo dalle scadenze “da calendario” ma tiene conto del reale utilizzo del mezzo.

Ogni quanto fare manutenzione in base all’uso reale?

La frequenza della manutenzione dipende da più fattori che vanno letti insieme. Il primo strumento da consultare, come detto, è sempre il libretto di manutenzione auto, dove il costruttore indica gli intervalli consigliati per tagliandi e controlli principali, spesso espressi come combinazione di tempo e chilometri (per esempio: ogni 12 mesi oppure ogni 15.000 km).

Queste indicazioni sono il riferimento tecnico di base, ma non raccontano tutto. La stessa auto utilizzata in modo diverso può richiedere attenzioni differenti.

Alcune situazioni tipiche aiutano a capire come adattare gli intervalli alle proprie esigenze.

  • Uso prevalentemente urbano, con tragitti brevi e frequenti soste: in queste condizioni il motore lavora spesso a freddo, i filtri si sporcano più rapidamente e l’olio si degrada prima. Anche con pochi chilometri annui, la manutenzione periodica su base temporale resta importante.

  • Percorsi extraurbani o autostradali regolari: il motore lavora in modo più stabile e i componenti sono generalmente meno stressati. In questi casi ci si può avvicinare con maggiore tranquillità agli intervalli chilometrici indicati dal costruttore.

  • Veicoli con molti anni di utilizzo: con l’aumentare dell’età, alcune parti meccaniche o elettroniche possono richiedere controlli più frequenti, anche se la percorrenza annua non è elevata. È utile programmare verifiche più puntuali su componenti come sospensioni, freni e impianto di raffreddamento.

Anche l’alimentazione del veicolo influisce: motori diesel, benzina, ibridi o elettrici hanno esigenze diverse. Per esempio, nei veicoli elettrici l’attenzione si concentra meno su olio motore e più su sistemi di raffreddamento, freni (per via della frenata rigenerativa) e aggiornamenti software.

In pratica, la domanda non è solo “ogni quanto fare manutenzione”, ma “quale combinazione di tempo, chilometri e condizioni d’uso descrive meglio il mio caso”. Annotare in modo preciso gli interventi effettuati aiuta a costruire nel tempo uno storico utile anche in caso di cambio di veicolo o di passaggio a soluzioni come il noleggio a lungo termine.

Quali controlli non vanno mai saltati?

Un programma di manutenzione auto efficace non si limita al tagliando periodico. Ci sono controlli che, se trascurati, possono compromettere sicurezza, comfort e affidabilità, anche a fronte di chilometraggi non elevati.

È consigliabile monitorare con una certa regolarità:

  • il livello dell’olio e l’eventuale presenza di perdite o consumi anomali;

  • la pressione e lo stato degli pneumatici;

  • l’efficienza dell’impianto frenante;

  • il funzionamento di tutte le luci esterne e interne;

  • lo stato di tergicristalli e liquido lavavetri.

Questi sono consigli di manutenzione auto semplici da applicare, ma spesso decisivi per prevenire situazioni di rischio. Anche se non si ha dimestichezza con la meccanica, dedicare qualche minuto ogni mese a queste verifiche consente di intercettare prima i problemi e pianificare gli interventi in officina, invece di essere costretti ad intervenire in emergenza.

Olio, filtri, freni e pneumatici

Quattro elementi meritano un’attenzione particolare, perché incidono direttamente su affidabilità e prestazioni.

Olio motore

L’olio lubrifica le parti in movimento e contribuisce a disperdere il calore. Con il tempo e l’utilizzo perde gradualmente le sue caratteristiche. Un livello troppo basso o un olio degradato possono accelerare l’usura interna del motore e, nei casi peggiori, provocare danni gravi. È consigliabile:

  • controllare periodicamente il livello su terreno in piano, a motore freddo;

  • rispettare gli intervalli di sostituzione indicati nel libretto, anche se i chilometri percorsi sembrano pochi.

Filtri

I filtri (olio, aria, carburante e abitacolo) proteggono motore e passeggeri da impurità e contaminanti. Quando sono saturi, le prestazioni si riducono, i consumi possono aumentare e la qualità dell’aria interna peggiora. Inserire la sostituzione dei filtri nella manutenzione programmata è un modo semplice per mantenere l’auto efficiente e confortevole.

Impianto frenante

La manutenzione dei freni è alla base della sicurezza. Pastiglie e dischi si consumano gradualmente e, oltre un certo limite, non garantiscono più spazi di arresto adeguati. È opportuno prestare attenzione a:

  • rumori metallici o fischi in frenata;

  • vibrazioni del pedale o del volante;

  • aumento degli spazi di arresto rispetto al solito.

Segnalare tempestivamente questi sintomi al proprio punto di assistenza permette di intervenire su pastiglie, dischi o liquido freni prima che la situazione peggiori.

Pneumatici

Gli pneumatici sono l’unico contatto tra veicolo e asfalto. Da loro dipendono aderenza, spazi di frenata, stabilità e comfort. Per questo è importante:

  • verificare periodicamente la pressione, adeguandola al carico;

  • controllare la profondità del battistrada e l’assenza di usure irregolari;

  • valutare la sostituzione in caso di crepe, tagli o invecchiamento della gomma, anche se il battistrada sembra ancora sufficiente.

La cura di questi quattro elementi rappresenta il nucleo della manutenzione ordinaria e contribuisce a mantenere prevedibili i costi di manutenzione auto, evitando interventi più invasivi in futuro.

Climatizzatore: ricarica, filtri e sanificazione quando farli?

Il climatizzatore è spesso considerato un semplice “plus” di comfort, ma la sua efficienza influisce anche sulla sicurezza: un abitacolo troppo caldo o vetri costantemente appannati riducono la concentrazione e aumentano il rischio di distrazioni. La manutenzione dell’aria condizionata dell’auto dovrebbe quindi rientrare a pieno titolo nel piano di controlli periodici.

Gli interventi da considerare sono principalmente tre.

Controllo del gas refrigerante

Nel tempo può verificarsi una piccola dispersione del gas refrigerante, che riduce la capacità del sistema di raffreddare l’aria. Se si nota che il climatizzatore impiega molto più tempo del solito per abbassare la temperatura o non riesce a mantenere il comfort desiderato, è opportuno far verificare l’impianto in officina. Non esiste un intervallo identico per tutti i veicoli, ma un controllo periodico in occasione dei tagliandi principali consente di prevenire cali di prestazione nelle stagioni più calde.

Sostituzione del filtro abitacolo

Il filtro abitacolo trattiene polveri, pollini e altre particelle provenienti dall’esterno. Quando è troppo sporco, l’aria che entra diventa meno pulita e il flusso d’aria può ridursi sensibilmente. Integrarne la sostituzione nel programma di manutenzione, soprattutto se si guida in città o in zone con traffico intenso, contribuisce al comfort e al benessere di chi viaggia.

Sanificazione dei condotti

In presenza di umidità e sbalzi termici, all’interno dei condotti dell’aria possono proliferare batteri e muffe, responsabili di cattivi odori e di un’aria percepita come “pesante”. Una sanificazione periodica, effettuata con prodotti specifici, è particolarmente utile prima dell’estate o dopo lunghi periodi di scarso utilizzo del climatizzatore.

Quanto costa davvero la manutenzione e come risparmiare senza rischi?

I costi per la manutenzione dell’auto non dipendono solo dal singolo intervento in officina. Entrano in gioco diversi fattori: segmento e motorizzazione del veicolo, chilometraggio annuo, tipo di utilizzo, area geografica, rete di assistenza scelta e grado di attenzione nella prevenzione.

Per avere un quadro più chiaro è utile distinguere tra:

  • manutenzione ordinaria, tagliandi programmati, sostituzione di olio e filtri, controlli sull’impianto frenante, verifiche su pneumatici, climatizzatore e componenti principali;

  • manutenzione straordinaria, riparazioni dovute a guasti, rotture improvvise, sostituzione anticipata di componenti non previste nel breve periodo.

Gli interventi straordinari sono spesso quelli più onerosi e difficili da prevedere. Ridurre il loro impatto significa lavorare soprattutto sulla prevenzione.

  • Rispettare le indicazioni del libretto di manutenzione dell’auto, senza posticipare regolarmente i tagliandi.

  • Non ignorare spie accese, rumori insoliti o comportamenti anomali del veicolo.

  • Programmare i controlli in anticipo, ad esempio prima di lunghi viaggi o periodi di utilizzo intenso.

 

Per chi desidera trasformare la manutenzione da spesa variabile a voce prevedibile, una soluzione è valutare formule di mobilità in cui controlli periodici, tagliandi e assistenza sono inclusi in un unico canone mensile. Con noleggio a lungo termine di Leasys, per esempio, la gestione della manutenzione  è sempre inclusa.


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